mercoledì 9 marzo 2011

Edelvax

C'è una sorta di pudore, o voto di omertà, che colpisce gli iconografi seri non appena ascoltano questo nome: EDELVAX.
Non so neppure come si scriva perchè io l'ho avuto quasi clandestinamente da fonti anonime.
Per chi non sa di che cosa stia parlando, l'edelvax è una protezione finale che si dà all'icona nelle parti dipinte; è a base d'acqua e cera... se le mie fonti non mi ingannano.
Gli esperti dicono che, a differenza dell'olifa, non penetra bene nel colore ma fissa superficialmente i pigmenti a scapito di una più sottile trasparenza.
Personalmente non noto differenze abissali tra i vari modi di proteggere un'icona se non per l'effetto lucido o opaco che danno alcune miscele.
In ogni caso, se l'intruglio è dato bene, per me una vale l'altra; è vero che nel tempo alcune protezioni possono avere effetti negativi, ciò nonostante, anche una buona protezione a base d'olifa non risparmi la tavola da muffe o cambi cromatici di alcuni colori.
Perchè pubblico questo post sull'edelvax, vi starete chiedendo, per la mia amica Carmen che nella sua ultima mail mi trascrive la composizione del  prodotto in questione
... ed ora mi rivolgo a te, Carmen, io non so come è composto l'edelvax che ho in casa in quanto non ho nessuna confezione originale


come puoi vedere dalla foto è in un vasetto di cetrioli che mi hanno gentilmente passato.
La consistenza è quella del latte... l'odore oramai è nauseante, penso che stia andando a male, tuttavia, mi ricordo che all'inizio, appena odorava di cera.




Questo è quanto ti posso dire e mostrare del mio EDELVAX, se qualcuno sa darci più informazioni, e non si vergogna di farlo, è pregato di postare un commento.
Concludo dicendo che prediligo questo modo di proteggere l'icona perchè è semplicissimo e privo di controindicazioni nel momento della stesura, e anche perchè gli altri modi che conosco non mi hanno ancora convinto del tutto.