venerdì 6 maggio 2011

Schiarimenti ...e chiarimenti

Avevo scritto un post bellissimo, uno dei rari intelligenti ed ispirati del mio blog, quando in fase di correzioni finali, prima di stampare la bozza, mi si è cancellato totalmente.
Un’ora del mio tempo sprecata, e l'incapacità di riprodurre quanto volevo dire, come avrei voluto...

Così ho deciso di raccontarvi la verità e pubblicare, come mio solito, una paginetta poco brillante.
In quello precedente (...quello sparito per intenderci) iniziavo raccontando di aver terminato gli schiarimenti, mi lanciavo in un apprezzamento di colori e forme che danno il giusto volume del corpo e la giusta leggerezza dei tessuti, elogiando ancora una volta chi li aveva pensati.







... dopo di che, avendo preso in esame solo l'aspetto pittorico e per niente quello spirituale, facevo un ampio panegirico sulla figura di San Giuseppe, sulla sua difficoltosa paternità, paragonandola a quella di ogni genitore che protegge, fa crescere, giorno dopo giorno, il proprio figlio ma che si scontra con la paura reale del: " Riuscirò a dargli il meglio, ad esserci quando mi necessita, ed a liberarlo, anche da me stesso, quando la vita me lo richiederà?".

Poi cercavo di chiarire quale fosse il famoso dubbio di Giuseppe, affermando che, secondo me, più che di un dubbio mariano: "Mi ha tradito o no?" fosse un dubbio cristologico: "Riuscirò ad essere un buon padre per il Figlio di Dio?".

Tutto questo detto con enfasi e trasporto, augurandomi in questa fase finale (lavorazione dei volti) di riuscire a plasmare nell'icona tutte queste riflessioni trascendenti.
Mentre lo rileggevo ero piena d'orgoglio, finalmente un post edificante, quando per un mio errore di copia-incolla si è cancellato completamente.

…Ora un po' delusa sono qui che sorseggio una tazza di caffè e mi chiedo: "Che senso ha il mio blog?"

...é dall'aprile scorso che lo scrivo, era nato come una specie di cronaca del mio lavoro, ma quello che faccio non è così interessante, nè ha sviluppi così inaspettati da poter riempire pagine di post; voleva essere una vetrina su quello che dipingo e questa funzione la fa egregiamente, ma voleva essere anche un modo di condividere la mia vita interiore, confrontarsi con altri sul bello d'essere innamorati di Cristo, anche perché io non ho una vita di fede preordinata, fatta di riti prima di dipingere ( digiuni, formule magiche..."O Divin Maestro, fervido artefice...")  meditazioni zen per ricordarmi Chi amo, quando sei innamorata lo sei e basta, non riesci a tacerlo, né a dimenticarlo facilmente.

Mi piacerebbe che, aldilà della banalità di quello che scrivo e l'inadeguatezza di quello che dipingo, dalle mie icone, dal mio blog e dai corsi che seguo emergesse quest’amore di Dio per l'uomo.

Non credo di riuscirci bene ma è il motivo più profondo per il quale scrivo, dipingo e vivo: essere una piccola prova dello sconfinato amore che Dio ha per ogni suo figlio.

14 commenti:

  1. Alla fine però quello che volevi dire lo hai detto lo stesso, non nella forma "studiata" prima dell'incidente, ma proprio "nonostante" l'incidente... e quindi in un modo più vero, nel "tuo" modo... e per questo ci sei riuscita in maniera commovente(forse proprio "grazie" all'incidente?):-) Ciao Rosey!
    Antonio

    RispondiElimina
  2. Grazie!!!
    Soprattutto per rassicurarmi.
    Hai notato come l'effetto Dura Europos non ci abbandona mai?!?

    RispondiElimina
  3. Ciao Rossella, condivido con te lo spirito cristiano e la gioia di essere suo testimone. Domenica sono stato a Roma, con "tante e diverse etnie", come unico popolo, a testimoniare un grande Testimone di Cristo. Beh a 48 anni suonati, sono tornato indietro alla GMG da ragazzo, quando basta solo lo zaino in spalla. Anche io non mi sento chiuso in schemi predefiniti. Scrivere una icona fa parte della mia preghiera spontanea, di ringraziamento, di lode,comunque nella certezza di essere Amato, e "sempre Perdonato" ed accolto fra le sue braccia.
    Ciao Antonio da Ta.

    RispondiElimina
  4. Ciao Antonio, grazie per quello che scrivi, è molto bello, soprattutto per quanto riguarda la certezza d'essere amati e perdonati da Dio, non per i nostri meriti ma per la sua illogica misericordia.
    Un abbraccio, Rosella

    RispondiElimina
  5. Io invece, cara Rosella, ho scoperto da qualche tempo quegli schemi un po' come chi d'inverno ha sempre avuto una giacchina leggera e ad un certo punto scopre il piumone. O forse, più calzante, come chi prima scriveva intingendo il dito nell'inchiostro, e poi scopre il pennino.

    Abbiamo sensibilità diverse, ce ne siamo accorti ;), però forse nemmeno così tanto: tralasciando lo zen e le formule magiche (?), è vero, come dici tu, è l'essere innamorati di Cristo che ci accomuna, insieme al desiderio di raccontare di tanto in tanto l'esperienza di Dio che si riversa su di noi e sovrasta le nostre misere azioni.

    In realtà credo che il ruolo del blog sia abbastanza marginale, anche perché non è certo questo il nostro mestiere: quel che viene, viene. A volte c'è più tempo e si scrive di più, a volte meno tempo e si scrive di meno; a volte si è ispirati (e la pubblicazione riesce al primo colpo), altre volte capitano inconvenienti tecnici e si perde tutto il lavoro. L'importante penso sia non perdersi mai d'animo davanti alla nostra piccolezza e trasmettere ciò che si ha (e si è) senza pretendere di più da noi stessi; il di più ce lo mette il Signore. Vale per il blog, vale per l'iconografia.

    Tant'è che - d'accordo con Antonio (sei l'Antonio da Brindisi, giusto?) - alla fine sei riuscita a trasmettere un profondo e bel contenuto!

    Un caro saluto anche ad Antonio da Taranto! :)

    RispondiElimina
  6. Ciao Sebastian
    è ormai un dato certo, l'essere umano ci pone in conflitto con quello che lo Spirito ci vuole. Sta a noi, vagliare tutto quello che la grazia di Dio ci offre, e soprautto alla nostra sensibilità, offrirla agli altri.

    In questo, siamo perfettamente liberi di scegliere, tra il "Bene " ed il "Male", coscienti degli sviluppi di ogni nostra azione.

    Certo, se solo penso, che sul legno della Croce, Cristo ha dato la vita anche ( e non solo) per la remissione dei miei peccati, mi guardo in giro, cercando di scegliere chi e cosa è veramente importante.
    Vedi Rossella, non ci si conosce molto, ( con te come con Sebastian) ma a pelle credo che gli ideali sono identici, al congresso romano ero contro il creare un "social-facebok", proprio per questo. Il modo per scambiarsi opinioni si trova.

    In quanto al dubbio di S.Giuseppe, beh io credo invece nella sua "muta e discreta" risposta di umiltà ed obbedienza, nell'accogliere e non sciupare quello che Dio stesso ha generato e affidatogli.
    Un caro saluto
    Antonio da Ta

    RispondiElimina
  7. Social Facebook? Ne hanno parlato nel laboratorio su "internet e iconografia"? Devo dire che me lo sono perso... Di che si tratterebbe? Di un sito (tipo icone cristiane, che già c'è) o di un forum, tipo quei portali dove chiunque - se iscritto - può commentare su vari argomenti?

    RispondiElimina
  8. Ciao Sebastian, mi sei mancato, grazie per il commento; è vero abbiamo "modi" diversi, ma nella sostanza siamo piuttosto vicini e ci rispettiamo mutuamente, questo è molto bello!!! Se anche la chiesa divisa riuscisse ad accogliere le differenze, concentrandosi su Chi ci unisce, supererebbe ogni ostacolo che separa gli uni dagli altri.
    Rispetto profondo e Carità incondizionata e le differenze spariscono!!!
    Un abbraccio!
    PS: bella l'icona dei discepoli di Emmaus, complimenti, sarà piaciuta molto anche ai tuoi amici, per chi "cammina" tanto quanto voi ,il Cristo non si può che incontrare lungo la Strada.

    RispondiElimina
  9. Siamo tutti e tre collegati, mentre ringraziavo Seba sono arrivati i vostri due commenti,non so cosa sia un social fecebook, devo essere stata in un'altra conferenza a Roma, oppure ero distratta come mio solito!

    RispondiElimina
  10. Condivido in pieno!!! :)
    Purtroppo... no, per fortuna!, ho una marea di cose da fare... come al solito! In effetti avrei delle idee su cose da scrivere sul mio blog, anche un po' approfondite, ma in questo periodo i blog riesco giusto a leggerli, o al massimo a scrivere molto poco.
    Un abbraccio anche a te!

    RispondiElimina
  11. Secondo me il social facebook è un po' quello che stiamo facendo in questo post (scrivere dei gran messaggi su un tema), solo che in una forma più ufficializzata. Ci sono forum in cui si arriva, a seconda degli argomenti, anche a 100 - 150 commenti, chiaramente fatti da un sacco di gente. Secondo me l'idea non è malvagia, ma c'è un problema che chiude il discorso: l'iconografo non se ne sta tutto il dì davanti al computer come me oggi; (non so perché ma non riesco a lavorare! forse perché stanotte ho dormito poco...).
    Però non so che cosa si intendesse al convegno di Roma: a quel laboratorio non c'ero, ed evidentemente se c'ero, anch'io dormivo!

    RispondiElimina
  12. Chiarimenti.... l'idea era quella di pensare ad un forum aperto a tutti.
    Quindi non solo iconografi, ma anche a chi nelle icone ci vede un semplice quadro, e l'iconografo, un semplice pittore di immagini sacre.

    Infatti la parola Facebok,( oltre ad aver fatto sussultare tutti i partecipanti) diciamo rende abbastanza chiara l'idea, di chi ci sta dentro, e a cosa serve. Una mescolanza di amici, di amici, di amici dei vari amici, che alla fine neppure conosci!!!!!

    Nel rispetto di tutti e di tutto, credo che gli amici, o con chi condividere le mie idee, posso sceglierle in altra maniera ....( tipo questo blog) o altri di cui ne condivido il fine.

    Inoltre, il facebok o forum dipendente, ha come suo amico più caro, "il PC", io lo utilizzo solo per il mio lavoro, e credetemi "é abbastanza"!!!!!!!!!
    saluti a tutti
    Antonio da Ta

    RispondiElimina
  13. Sì, se deve essere un "amici di amici" allora è meglio lasciar perdere... Questo genere di cose è meglio tenercele fra noi, o fra chi vuole intervenire (liberissimo), naturalmente senza esagerare!

    RispondiElimina
  14. Pienamente d'accordo con entrambi!!!
    Buona notte

    RispondiElimina