sabato 25 febbraio 2012

Questioni in sospeso: che fine hanno fatto le icone "mignon"?





Mesi fa avevo pubblicato un post un po' bizzarro sulle icone "mignon".
Più di un lettore mi ha scritto chiedendomi che fine hanno fatto, e come era andata l'esperienza.
Sicuramente è stato un errore impostare così tante icone tutte insieme; ogni mattina, una decina di immagini incompiute mi fissavano ed io potevo solo occuparmi di una alla volta, tenendo a freno l'ansia del finire l'iniziato, fedele al motto: "la quantità a discapito della qualità, mai!!!".



Anche il blog ne ha risentito, pensavo di postare una volta terminate le tavolette ma ancora adesso non le ho finite tutte.
Mentalmente ho dovuto cambiare approccio: le ho considerate come degli esperimenti per testare incarnati, colori, sfumature.
Non essendo tavolette di prova hanno mantenuto la loro dignità e, da parte mia, è prevalso l'impegno di trasmettere sacralità all'immagine, abbinato ad una ricerca di armonia cromatica e formale.




La scorsa estate, guidata dal mio maestro, ho provato ad usare per la prima volta una base per il sankir verde salvia. Avendo a disposizione tanti piccoli soggetti ho testato questo metodo che, a mio parere, ha un grande potenziale: quello di fare emergere trasparenze e sfumature a seconda dell'incarnato richiesto dal modello.










Non è un lavoro semplice ma il risultato è sicuramente notevole, purtroppo in questo caso l'immagine non rende l'idea del particolare sfumato che si crea tra la guancia e l'orecchio, pazienza, mi dovrete credere sulla parola! :)




Tornando alle icone di piccola dimensione c'è da dire che: positiva è stata la possibilità di lavorare su di una pluralità di soggetti disegnati su superfici ridotte; non è la stessa cosa dipingere un'icona 40 per 60 e un 25 per 30, anche se, in entrambi i casi, disegno ed attenzione non cambiano, neppure il grado di difficoltà.
 Per un iconografo credo che sia un po' uno spreco concentrarsi su questi formati, però è un modo per venire incontro a chi non si può permettere icone grandi e di questi tempi sono tante le persone che devono fare i conti con le uscite!






Un'ultima questione in sospeso: un'amica che ci segue mi chiedeva come fossero andate le tavole gessate con i rulli (cfr post di luglio).
Benissimo!!! Tanto è vero che quest'anno al corso di Busto, dove mi occupo dei principianti, e dove , da sempre, si insegna anche la gessatura, ho introdotto questa variante che è piaciuta molto.








Ricordatevi però di "massaggiare" ogni volta le prime due mani e di spatolare le ultime.
E con queste perle di saggezza vi lascio al prossimo post, con la speranza che questa volta non passino due mesi, altrimenti dovrò cambiare l'intestazione del Blog da "diario di un iconografa " a "Mensile, o bimestrale".